Martedì, 10 agosto

In Germania si compra oro. E in Italia?

La Germania è uno dei paesi virtuosi dell’UE, uno di quelli che segna il passo e il paese a cui bisognerebbe guardare quando ci sono complessi mutamenti in corso. Così abbiamo provato a fare un parallelo tra i dati pubblicati dal World Gold Council per il primo semestre e il secondo trimestre del 2021 e i movimenti di metallo giallo in terra tedesca. E in Italia cosa stiamo facendo?

La domanda di oro in Germania e nel mondo

Ci sono alcuni punti del rapporto del WGC che vogliamo tenere ben presenti

  • La forte ripresa della domanda dei consumatori e gli afflussi di ETF sull'oro del secondo trimestre non sono stati sufficienti a compensare i pesanti deflussi del primo trimestre.
  • L'investimento in lingotti e monete d'oro ha visto un quarto trimestre consecutivo di forti guadagni su base annua: la domanda del secondo trimestre di 243,8 (+56%) ha portato a un totale del primo semestre di 594.t (+45%), il più forte dal 2013.
  • I modesti afflussi del secondo trimestre in ETF garantiti dall'oro (40,7 t) hanno compensato solo in parte i pesanti deflussi del primo trimestre; di conseguenza, gli ETF hanno registrato deflussi netti nel primo semestre (di 129,3 t) per la prima volta dal 2014. Gli afflussi si sono concentrati nei mercati occidentali, con Stati Uniti, Germania e Francia che hanno visto tutti una crescita del tonnellaggio a due cifre nelle partecipazioni. In questo senso Basilea III è un’ulteriore conferma della necessità di garanzie in oro fisico sugli ETF.
  • Gli acquisti della banca centrale sono proseguiti nel secondo trimestre. Le riserve auree globali sono cresciute di 199,9 t, portando gli acquisti netti del primo semestre a 333,2 t, il 39% in più rispetto alla media del primo semestre a cinque anni e del 29% al di sopra della media del primo semestre a dieci anni.
  • L'oro utilizzato nella tecnologia ha continuato a riprendersi dai minimi del 2020: la domanda del secondo trimestre è stata del 18% in più su base annua a 80 tonnellate, in linea con la domanda media del secondo trimestre 2015-2019 di 81,8 tonnellate. La domanda del primo semestre (161 t) è stata leggermente superiore a quella del primo semestre 2019 (160,6 t).
  • Il prezzo dell'oro in dollari USA è stato in media di 1.816,5 USD/oncia durante il secondo trimestre, 6% in più rispetto al secondo trimestre 2020. Durante il trimestre, il prezzo ha guadagnato il 4,3%, ottenendo supporto dagli afflussi di ETF e dal posizionamento lungo netto.
  • L'offerta totale di oro nel secondo trimestre è stata del 13% in più su base annua, molto inferiore rispetto all’aumento della domanda.

La Germania è tra i più grandi mercati per gli investimenti in oro fisico. Gli investitori tedeschi hanno acquistato 157 tonnellate di oro fisico nel 2020, il massimo di tutti i tempi, di cui il 60% nel primo semestre, quando ci fu il grande crollo dovuto all’inizio della pandemia.

Fino alla fine di giugno 2021 la domanda tedesca di lingotti e monete, invece di rallentare, è persino aumentata leggermente fino a raggiungere le 90,5 tonnellate. I tassi di interesse negativi che le banche tedesche addebitano sempre di più agli investitori privati potrebbero essere stati il fattore scatenante insieme all’inflazione. Le prospettive parlano di un trend appena all’inizio.

In Italia cosa succede? Chi acquista oro?

Sia in Germania che in Italia, paesi nei quali le banche continuano ad avere un ruolo molto forte, i conti correnti restano lo strumento più diffuso.

Ma c’è una differenza fondamentale: se in Germania il 59% dei risparmiatori dichiarano di avere obiettivi finanziari a lungo termine, in linea con i paesi del G20, in Italia questa percentuale scende drasticamente al 27%.

Mantenere una ingente quota di liquidità in portafoglio, senza avere una strategia solida di crescita e di protezione per il futuro non comporta soltanto la rinuncia agli extra rendimenti che storicamente gli asset più rischiosi hanno dimostrato di poter offrire nel lungo termine.

Inoltre un eccesso di liquidità espone i risparmiatori anche a rischi fiscali e patrimoniali. Se una tassa patrimoniale al momento non è dichiaratamente prevista e sebbene il premier Draghi continui a ribadire la sua fiducia nella ripresa economica italiana, una volta concluso il capitolo pandemia, il governo italiano dovrà mettere mano ai conti pubblici per arginare il deficit di bilancio con manovre restrittive dal punto di vista fiscale. Allo stesso modo il denaro fermo sui conti correnti resta per la BCE un problema cronico che, viste le poderose politiche monetarie in atto, dovrà prima o poi risolvere.

E i più di 1.500 miliardi di euro fermi sui conti correnti italiani attendono, inerti e mai investiti, l’inevitabile.

Cosa dobbiamo fare per proteggere i nostri risparmi?

  • Dobbiamo smettere di pensare all’oggi e iniziare a lavorare sul domani
  • Spostare il patrimonio dalla liquidità ferma (e in perdita costante) a investimenti più o meno rischiosi
    • Azioni
    • Titoli di stato, con un occhio attento ai rendimenti reali
    • Fondi assicurativi e pensionistici
  • Proteggere il capitale investendo il 10/15% del patrimonio in beni rifugio e in particolare in oro fisico

Come acquistare oro fisico con Orovilla?

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