La storia dell'oro

Scopri i 6000 anni di storia dell'oro: interesse di nazioni, potenti e scaltri individui

Oggi l’aumento della quotazione dell’oro può essere spiegata in termini di diversificazione del rischio e di acquisizione di beni rifugio in un periodo di instabilità economico-sociale dovuta al contesto internazionale, ma la sua storia è ben più antica e complessa.

L’oro ha mosso interessi di Nazioni, potenti, individui. Attorno al metallo giallo c’è chi ha rischiato e chi ha progettato. Attraente anche dal punto di vista estetico, la sua brillantezza, la malleabilità, l’impossibilità di distruggerlo (virtualmente parlando), ne hanno fatto un bene interessante e intrigante nei secoli.

La maschera di Agamennone, (XVI secolo a.C.)
La maschera di Agamennone, (XVI secolo a.C.)

I primi utilizzi dell’oro nella storia

Risalgono a circa 6000 anni fa le prime estrazioni dell’oro da parte dell’uomo. I luoghi interessati? Nord Africa, Mesopotamia, valle dell’Indo e la parte orientale del Mediterraneo.

I primi oggetti d’oro conosciuti, gioielli in particolare, pare appartenessero alla cultura egizia (5000 a.C.). Ma è con le civiltà etrusche e romane che si tocca l’apice di eccellenza nella produzione di oggetti d’oro, ornamenti prima ancora che monete. Tuttora il 50% del mercato dell’oro ogni anno è rappresentato dal settore dell’industria orafa.

L’oro come moneta di scambio

Da sempre oro e argento sono associati al concetto di moneta di scambio. I Sumeri pare basassero le quotazioni sulla mina, una libbra d’argento del peso di 436 grammi. L’utilizzo dell’oro e dell’argento come moneta invece non è chiaro se risalga alle prime dinastie cinesi o agli abitanti della Lidia dalla metà del VII secolo a.C..

Di quel periodo abbiamo chiare testimonianze di oggetti in metalli preziosi sui quali i regnanti imprimevano il loro sigillo, sistema che fu successivamente adottato in Grecia. È del 550 a.C, pare, la prima moneta in oro puro. Interessante notare come i pezzi d’argento e d’oro fossero presenti come forma di pagamento anche nella cultura ebraica: ne troviamo un esempio nel vangelo di Matteo quando si parla del tradimento di Gesù da parte di Giuda.

La moneta iniziò così a sostituire il baratto e a trasformare l’economia dei popoli e gli scambi tra popolazioni distanti e diverse. L’oro divenne il metallo universalmente riconosciuto come un oggetto di valore e pertanto, indispensabile mezzo di scambio e di progresso sociale ed economico.

Monete d'oro Impero romano

L’oro nella storia recente

L’impiego dell’oro come base di valutazione delle valute nazionali è molto recente, con l’adozione del sistema del “Gold Standard System”, in cui l’oro divenne equivalente generale e grazie al quale i governi fissavano il valore della moneta nazionale al valore dell’oro.

La coniazione, come l’importazione e l’esportazione dell’oro in qualsiasi forma, era libera e ogni nazione aveva una sua quotazione per il metallo giallo.

Gli scambi internazionali godevano di un equilibrio dovuto al tasso di cambio stabile fra le monete dei vari Paesi.

Con lo scoppio del primo conflitto mondiale le cose si capovolsero e iniziò un periodo di forte instabilità. La piena convertibilità del denaro in oro venne abbandonata ovunque tranne che negli Stati Uniti: la riserva aurea copriva ormai solo una frazione della moneta circolante, aumentata vertiginosamente per coprire le spese belliche.

Nel 1924 la convertibilità fu ristabilita in Germania  e nel 1925 in Gran Bretagna, ma nel 1931, in seguito alla crisi economica del ’29, il Gold Standard fu sospeso.

Nel 1944 nacque il sistema “Gold Exchange Standard”: i rappresentanti di 44 Paesi diedero origine, a Bretton Wood, nei pressi di Carroll (New Hampshire), al Fondo Monetario Internazionale, storico evento durante il quale venne fissato il prezzo del metallo a 35 dollari per oncia e dove gli Stati furono chiamati a versare sul Fondo una quota di oro e di moneta nazionale affermando la parità tra propria valuta/oro e fra propria valuta/dollaro, convertibilità soppressa dall’amministrazione Nixon nel ’71.

100 Dollars Gold Coin

Dal ’48 in poi, sulla scia della Francia, diversi Paesi iniziarono a legalizzare la negoziazione di oro.

Negli anni Sessanta la rottura tra domanda e offerta causata da una situazione di crisi del dollaro portò molti individui ad acquistare maggiormente oro. È qui che il metallo si erse a bene rifugio a fronte dell’instabilità valutaria.

Marzo 1968: nacque il libero mercato dell’oro. Il prezzo dipendeva dalla domanda e dall’offerta.

Dopo una serie di scelte atte a svalutare la parità del dollaro con l’oro, portate avanti dall’amministrazione Nixon, gli Stati europei rivendicarono la facoltà di vendere oro sul mercato libero. Venne così abolito il “prezzo ufficiale” e il Fondo Monetario Internazionale restituì ai Paesi aderenti una parte delle riserve d’oro depositate, mentre un’altra andò a sostegno dei paesi in via di sviluppo. Venne, così, inaugurato il sistema “Dollar Standard”, il sistema attuale basato sul dollaro.

L’oro aggiunge da allora alle sue caratteristiche peculiari e alla sua funzione di moneta, funzioni più specifiche:

  • di riserva. Soprattutto per le banche centrali detenere oro significa affidare al metallo la funzione di garanzia a fronte di emissione di monete e debiti, nonché una funzione di riserva in caso di estreme necessità
  • di investimento. Per i privati possedere oro fisico significa avere un obiettivo di investimento a medio-lungo termine per proteggersi dalle svalutazioni e da incertezze
  • di “bene rifugio” in situazioni di instabilità economica e di incertezza monetaria.
  • di bene di consumo per uso industriale, in gioielleria o nelle tecnologie elettroniche e medicali.