Venerdì, 11 febbraio

Platino e palladio nella rivoluzione green

La transizione green è ormai iniziata, step inevitabile per poter continuare a vivere su questo pianeta. Tale transizione necessita di materie prime del tutto peculiari, che hanno avuto solo un ruolo marginale nell’industria fino a pochi anni fa e la cui richiesta aumenterà vertiginosamente nei prossimi anni e decenni, mettendo i paesi del mondo nelle condizioni di assicurarsi un costante approvvigionamento di tali materie prime.

Green economy e metalli preziosi

La sola Europa, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, avrà bisogno, rispetto all’attuale approvvigionamento per le batterie dei veicoli elettrici e lo stoccaggio dell’energia, di una quantità di litio 60 volte superiore, 15 volte superiore di cobalto e 10 volte superiore di terre rare utilizzate nei magneti permanenti.

4 metalli preziosi gioveranno della green economy: oro, argento, platino e palladio. Come ogni buon investitore aggiornato sa, per effetto di domanda e offerta, le fluttuazioni dei prezzi di questi metalli preziosi sono destinate ad un costante aumento.

Secondo l’organismo delle Nazioni Unite per la valutazione della scienza relativa al cambiamento climatico (Ipcc), nel 2030 il 50% dell’elettricità dovrà essere prodotta da fonti di energia rinnovabile. La quota di energie rinnovabili dovrà aumentare di ben 13 volte entro il 2050.

L'Oro continuerà ad essere impiegato per la placcatura di contatti, terminali, circuiti stampati e semiconduttori, oltre a restare il bene rifugio per eccellenza. È certo quindi che la domanda di oro aumenterà senza sosta nei prossimi anni, mentre le miniere si svuotano e l’offerta cala. Il suo prezzo è destinato a salire

L’Argento aumenterà parecchio per la massiccia produzione di pannelli solari (ad oggi il 12% della green economy è rappresentata dalla domanda di pannelli solari) e per la creazione delle batterie dei veicoli elettrici.

Ma quanto impatterà la transizione verde su platino e palladio?

I metalli preziosi nella green economy: il futuro del platino

Il platino è un metallo estremamente raro, presente per l’80% in Sudafrica, che ha la capacità di accelerare una reazione chimica senza che questa subisca modifiche nel processo. Grazie alle sue proprietà, il platino è un metallo molto utilizzato in ambito industriale, soprattutto nel settore dell’automotive (circa il 40%).

Ci sono in particolare due utilizzi nel settore automobilistico che spingeranno con forza la domanda di questo metallo.

La necessità di un maggior contenuto di platino per ottenere minori emissioni, indipendentemente dalla tipologia di veicolo
Le potenzialità non ancora del tutto espresse dell’economia dell’idrogeno. “Il platino è fondamentale per l'elettrolisi dell'acqua che utilizza energia rinnovabile per produrre idrogeno "verde" ed è probabile che i cambiamenti tecnologici in atto ne aumentino la domanda in quanto sostituisce l'iridio. Ciò è importante perché la transizione all'idrogeno verde potrebbe guidare il processo di decarbonizzazione. Gli attuali obiettivi di capacità di idrogeno verde dell'Unione europea e della Cina da soli richiederebbero complessivamente oltre 1 milione di once di platino entro il 2030, circa il 18% dell'attuale offerta mineraria”, (Plenisfer Investments).

Nel lungo periodo, lo sviluppo della domanda derivante dall'economia dell'idrogeno, insieme a una ripresa della domanda per investimenti e gioielli, porterà molto presumibilmente a un aumento del prezzo del platino.

I metalli preziosi nella green economy: il futuro del palladio

Il palladio è uno dei metalli più recenti e rari al mondo e l’aumento della sua domanda nei prossimi anni per le sue proprietà che lo rendono un componente fondamentale nel settore industriale, potrebbero far scattare verso l’alto le sue quotazioni.

Il palladio è il componente di maggiore importanza nei convertitori catalitici per le automobili a benzina. La sua densità e la resistenza al calore lo rendono particolarmente adatto per la riduzione delle emissioni inquinanti.

La buona notizia per il palladio è che le auto con motore diesel, che al momento utilizzano il platino come catalizzatore, usciranno presto dalla produzione, a favore di auto ibride ed elettriche. In particolare le auto ibride che utilizzano un motore a scoppio a benzina o le auto a benzina, utilizzano il palladio come catalizzatore.

Ma chi ci assicura che il prezzo del palladio aumenterà davvero? Proprio grazie alle nuove legislazioni in materia di inquinamento nel 2020 e 2021 il palladio aveva raggiunto quotazioni record, uno dei movimenti rialzisti più imponenti degli ultimi anni. Nel maggio 2021 il palladio ha però subito un importante crollo dei prezzi, a causa della crisi del settore dell’automotive e soprattutto della carenza di semiconduttori. Il palladio non ha una componente di investimento tanto alta, a differenza dell’oro, da supportare il crollo della domanda industriale.

Secondo molti analisti però i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento e la carenza di semiconduttori dovrebbero diminuire nei prossimi mesi, riportando la domanda di palladio ai livelli del 2020. È probabile che il 2022 sarà l’anno della svolta per questo metallo prezioso.

“Il futuro percorso dei prezzi del palladio, dipenderà soprattutto da un aumento della produzione automobilistica. In ogni caso la domanda di nuovi veicoli rimane robusta, ma le forniture rimangono problematiche. Poiché l'offerta è sempre una funzione della domanda, la stessa domanda di palladio potrebbe ripresentarsi quando la carenza di semiconduttori si placherà. Quindi l'andamento dei prezzi del metallo dipenderà dalla carenza di semiconduttori e dalle forniture dal Sudafrica e dalla Russia nel prossimo anno.” (Carlo Vallotto, Investireinorovilla.com)

Che fare dunque?

Continuare a investire in oro come bene rifugio per eccellenza, per proteggere i propri risparmi dalla perdita di potere d'acquisto dovuto all'inflazione
Allocare una parte degli investimenti di medio/lungo periodo in argento, platino e palladio e attendere gli inevitabili sviluppi.

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