L’oro fisico e la guerra dei dazi: è il momento di investire?
In queste settimane non si parla d’altro. La guerra dei dazi tra USA e Cina sembra aver preso in mano il destino dei mercati azionari, con effetti a tratti allarmanti. Piccoli e medi investitori si preoccupano del loro capitale e cercano di capirne di più. Ma cosa sta accadendo davvero?
La guerra dei dazi: cosa sta succedendo e come reagiscono i metalli preziosi
Le guerre commerciali sono sempre state una costante di mercato. Il denaro è in assoluto l’arma più valida e quando uno stato potente e immenso come gli Stati Uniti decide di imporre una tassazione sui beni provenienti da un determinato paese, il rischio di perdite economiche per quel paese diventa una realtà.
Nello specifico gli Stati Uniti, in seguito al fallimento dei colloqui con la Cina e alla cancellazione unilaterale della Cina dell’impegno a rispettare copyright e brevetti USA, hanno deciso di applicare un prelievo del 25% su un totale di circa 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi.
Dal canto suo anche Pechino ha pensato bene di applicare la stessa percentuale su 60 miliardi di dollari di esportazioni americane e di interrompere gli investimenti nei titoli di stato americani.
Quali sono stati e quali sono tuttora i primi effetti?
- L’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti ha avuto un aumento inferiore alle aspettative
- Gli investitori cercano ancora di mantenere in vita (accanimento?) il sentimento rialzista di borsa degli ultimi mesi, provocando una serie di rimbalzi difficili da controllare.
- L’oro è tornato nuovamente vicino a quota 1,300$
- Gli altri metalli preziosi registrano invece una serie di cali
Chi vince e chi perde? L’oro vince tutto. Ancora.
Nella guerra dei dazi non ci sono vincitori a lungo termine. Se dovesse continuare e gli USA dovessero allargare i dazi a tutte le importazioni cinesi, la Cina non attenderebbe il tempo di un battito di ciglia per una ritorsione.
Questo comporterebbe una diminuzione del Pil Usa dello 0,5%, con una perdita netta di altri 45 miliardi di dollari. La Cina subirebbe una contrazione del Pil dell’1,3% (almeno secondo le stime ufficiali). Le conseguenze sarebbero importanti a livello globale, con una contrazione dello 0,5% dell’economia mondiale.
Come se non bastasse, gli Stati Uniti hanno rincarato la dose aprendo un nuovo fronte bellico commerciale con il Messico, mossa che ha fatto precipitare nuovamente i tassi Usa, facendo rimbalzare l’oro.
Nessun vincente? Come si dice tra i due litiganti… i terzi godono. Primo tra tutti l’oro. Le condizioni di tassi negativi innescate dalla guerra dei dazi sono, insieme alle previsioni nefaste per il 2019 tra le condizioni più favorevoli al rialzo del prezzo dell’oro, come diciamo da sempre.
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Per piccoli e medi investitori, così come per i grandi investitori, l’oro resta il bene rifugio più sicuro. Una certezza che permette di mantenere stabile il potere d’acquisto nel tempo, che è ciò che conta nel quotidiano, e allo stesso tempo permette di creare un tesoretto per il futuro, nostro e dei nostri figli.
Non lasciarti incantare. Metti al sicuro i tuoi risparmi investendo parte del tuo portafoglio in oro fisico.
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