Il sesterzio
Molteplici sono le monete coniate durante la storia di Roma antica: il quadrigato, il denario, l’aureo solo per citarne alcune, ma la moneta romana per antonomasia, la più conosciuta, è sicuramente il sesterzio.
In latino semis-tertius significava «metà del terzo», cioè metà del terzo asse; quindi, 2 assi e mezzo ed essendo 1/4 del denario, che pesava 4,5 g, era dunque una piccola moneta d’argento del peso di poco più di 1 g.
Venne coniata per la prima volta nel 211 a.C. e rimase in circolazione per quasi 5 secoli diventando la moneta più diffusa in tutto l’impero.
La principale zecca fu quella di Roma, in seguito, dopo il 64, sotto Nerone e Vespasiano, venne affiancata da quella di Lugdunum (Lione).
Ma spesso gli imperatori rifondevano i sesterzi dei loro predecessori per coniare nuove monete e alla fine (intorno al 250 d.C.) la moneta, ridotta in dimensioni e qualità, fu sostituita con il “doppio sesterzio” dall’imperatore Decio.
Ma quanto valeva il sesterzio nella vita di un cittadino romano? Naturalmente non è facile rispondere, in parte ci vengono in aiuto le iscrizioni trovate a Pompei e ad Ercolano e che riguardano essenzialmente “liste della spesa” o pagamenti nelle osterie. Nel primo caso il costo per il vitto di una famiglia di tre persone poteva essere di circa 4 sesterzi, mentre il prezzo del vino variava in base alla qualità («qui si beve con un asse, se darai un dupondio [due assi] berrai vino migliore, se darai quattro assi, berrai vino Falerno»).
Sappiamo inoltre che la paga annuale di un legionario era di 900 sesterzi l’anno, portati poi a 1200 da Domiziano, così come sappiamo, almeno questo ci racconta Plinio il Vecchio, che il patrimonio di Crasso (quello del triunvirato con Pompeo e Cesare) ammontava a 200 milioni di sesterzi (secondo i calcoli di Forbes 170 miliardi di dollari attuali!).
Qualcuno ha provato a paragonarne il suo valore ai nostri euro: «volendo prendere come riferimento il prezzo dell’oro, forse quello rimasto più stabile nel tempo e meno influenzato dall'inflazione, possiamo considerare che un aureo, che nel I secolo d.C. pesava circa 8 grammi d’oro, valeva 100 sesterzi. Di conseguenza risulta che un sesterzio era valutato circa 0,08 grammi d’oro. Al prezzo attuale dell’oro di circa 60 € al grammo, potremmo ricavare che un sesterzio doveva aveva un valore compreso tra i 4 e i 5 euro».
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