Come risparmiano le famiglie italiane: hanno abbastanza beni rifugio?

Gli ultimi 3 anni hanno portato enormi cambiamenti nella vita quotidiana e finanziaria delle famiglie italiane. Pandemia, guerra e inflazione hanno rosicchiato i risparmi degli italiani che, secondo un’indagine di Confesercenti, hanno bruciato 41,5 miliardi di euro nel tentativo di mantenere il proprio tenore di vita.La quota di spesa mensile di una famiglia dedicata a utenze e spese abitative si attesta ormai al 45,8%, rispetto al 35% del 2019.
I dati sui risparmi degli italiani: cosa sta cambiando?
I redditi medio bassi (4 famiglie italiane su 10) devono fare i conti con i costi fissi che a causa dell’inflazione pesano per la metà dei costi totali. Aggiungendo abbigliamento e cibo, quasi l’80% delle spese è dedicato all’essenziale.
Le spese per utenze e alimentari hanno registrato una crescita rispetto al periodo pre-COVID, rispettivamente +45,5% e +6,1%. Si calcola che l’inflazione (che nel 2023 su attesterà intorno al 5,6% secondo le stime) ha fatto aumentare di 3000€ la spesa totale per ogni famiglia.
Una preoccupante inversione di tendenza si nota anche nell’abitudine al risparmio tipica degli italiani. Ricordate quando abbiamo fatto presente quanto potesse essere pericoloso lasciare il denaro sul conto corrente e quanto l’abitudine italiana all’accumulo di contante rischiasse di diventare un enorme boomerang?
Ecco che la realtà dei fatti sta rivelando il potenziale negativo del contante lasciato sui conti. Come abbiamo visto i conti degli italiani sono sempre cresciuti: avevano raggiunto un bilancio totale di 1.044 miliardi a fine 2019, 1.110 miliardi a fine 2020, 1.144 miliardi a fine 2021 e 1.179 miliardi a maggio 2022. La seconda parte del 2022 però ha registrato la pericolosa inversione di rotta: prima un rallentamento della quantità di liquidità accumulata, poi un crollo di potere di acquisto del denaro che ha costretto gli italiani ad attingere alle loro riserve per far fronte ai maggiori costi. Da luglio a novembre, il totale dei conti correnti è calato di quasi 20 miliardi di euro. Il valore complessivo era di 1.178 miliardi di euro a luglio e di 1.159 miliardi di euro a fine novembre, con una riduzione di quasi due punti percentuali (-1,53%) e che dimostra che il prezzo della crisi comincia ad essere tutto nelle tasche degli italiani.
Qual è il problema della strategia finanziaria di molti italiani?
Veniamo ora alle cifre, da capogiro, dei risparmi privati in Italia, stimate da una ricerca della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani). Il sindacato autonomo dei bancari, ha pubblicato ad Agosto 2022 i risultati di una ricerca sulle ricchezze finanziarie degli italiani e la loro ripartizione. Partiamo dal presupposto che in media una famiglia italiana riesce a risparmiare il 12/13% del proprio reddito netto. Per quanto riguarda il capitale accumulato:
- 1/3 riposa su conti correnti e conti deposito, insieme al contante. Un dato abbastanza stabile nel corso dell’ultimo decennio;
- Il 23% è destinato a polizze assicurative;
- Il 24% ad azioni singole (+5% in 10 anni come alternativa ad obbligazioni poco remunerative)
- Il 15% è investito in fondi comuni d’investimento, come gli Etf e i fondi a gestione attiva
- Solo il 4% è destinato alle obbligazioni (10 anni fa erano il 20%)
Come possiamo migliorare questi dati e, soprattutto, il nostro portafoglio?
Come risparmiare piccole cifre ogni mese per mantenere il proprio potere d’acquisto
Il risparmio è un'abitudine salutare per la gestione delle finanze personali. Se il momento attuale mette in crisi questa capacità italiana è il momento di agire con una strategia di lungo periodo e piccoli investimenti periodici.
La prima cosa da fare è creare un bilancio familiare dettagliato per avere una visione completa delle entrate e delle uscite. Sapere esattamente quanto si spende e in cosa si sta spendendo è un passo fondamentale per comprendere quanto reddito si deve destinare alle spese obbligatorie, come l'affitto e le bollette, e quanto invece si può destinare al risparmio e a spese accessorie. Una volta capito questo, si può decidere quanto destinare al risparmio e, se possibile, metterlo da parte prima di iniziare a spendere. Una buona regola da seguire è quella di risparmiare almeno il 20% del proprio reddito netto mensile.
Inoltre, è importante creare un fondo per le emergenze, ovvero una riserva di liquidità da utilizzare in caso di imprevisti. Un fondo per le emergenze dovrebbe corrispondere a circa 3-6 mesi di reddito, per garantire una maggiore sicurezza finanziaria. Tuttavia, è consigliabile non lasciare questi fondi sul conto corrente in quanto potrebbero essere erosi dall'inflazione. Invece, è possibile optare per un conto deposito o altri strumenti finanziari che offrono un tasso di interesse più elevato.
Infine, investire con strumenti finanziari efficienti può essere un modo per accrescere i propri risparmi nel lungo termine. Tuttavia, è importante ricordare che ogni investimento comporta dei rischi e non c'è mai la certezza di un rendimento certo. Pertanto, è essenziale definire gli obiettivi di investimento e il proprio processo d'investimento per creare un portafoglio diversificato in grado di proteggere e accrescere il proprio patrimonio nel tempo.
Il Piano di Accumulo Capitale è, come abbiamo visto, una delle soluzioni più adatte per chi può accantonare piccole cifre mensili. Se si vuole andare ancora più sul sicuro è possibile ottenere tutti i vantaggi di un PAC e della liquidità attraverso un PAC in grammi d’oro. Cosa significa?
Che è possibile:
- Creare un piano di accumulo con una piccola cifra mensile
- Destinarla all’acquisto del bene rifugio per eccellenza
- Bene rifugio che è considerato universalmente un asset a rischio zero nel lungo periodo
- Evitare i limiti (economici e di tempo) di un normale piano di accumulo bancario o assicurativo
- Ottenere la forza della liquidità
- Senza la perdita di valore e potere d’acquisto del denaro contante
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