Wells Fargo: tensioni in Medio Oriente sostengono scenario rialzista per oro

Secondo le previsioni di metà anno 2025 di Wells Fargo, i metalli preziosi trarranno vantaggio dall'attuale conflitto geopolitico e dalla persistente incertezza economica, con i prezzi dell’oro destinati a raggiungere nuovi massimi storici nel 2026.
L’attuale crisi geopolitica, sta spingendo gli investitori a ritenere che l’oro sia un asset da inserire in modo massiccio nei propri portafogli, per proteggere da eventuali incrementi delle situazioni critiche in Medio Oriente. In particolare nella sua analisi più recente, Wells Fargo spiega come ritenga che le “correzioni dei prezzi delle materie prime abbiano creato interessanti opportunità di posizionamento in vista di un contesto economico migliore nel corso dell'anno e nel 2026". "Prevediamo che il miglioramento delle condizioni economiche statunitensi nel corso del 2025 stimolerà la crescita della domanda di materie prime, soprattutto nelle aree più sensibili al ciclo economico".
Wells Fargo in particolare consiglia agli investitori di orientarsi verso settori "che potrebbero trarre vantaggio da un miglioramento del contesto macroeconomico, come l'energia o i metalli preziosi".
Gli analisti stessi suggeriscono di posizionare i portafogli in modo da proteggersi dall'incertezza politica e geopolitica. "I rapidi cambiamenti di politica economica degli ultimi mesi hanno turbato investitori e mercati dei capitali", hanno sottolineato. "Al di là dell'estrema complessità della riorganizzazione dell'ordine commerciale globale, rimaniamo cauti riguardo ai persistenti conflitti regionali nell'Europa orientale e in Medio Oriente e alle persistenti tensioni geopolitiche nel Mar Cinese Orientale e Meridionale”. È chiaro come “l'incertezza sulla politica economica statunitense è aumentata dalle elezioni del 2024, in gran parte a causa delle turbolenze tariffarie, e ha recentemente superato i livelli registrati al culmine della pandemia del 2020-2021".
Gli analisti hanno affermato ancora che si prevede che queste incertezze faranno aumentare i prezzi dell’oro nei prossimi due anni. "Riteniamo che le incertezze economiche e le tensioni geopolitiche continueranno a guidare gli acquisti di oro da parte di investitori privati e banche centrali globali fino al 2026 inoltrato (le sole banche centrali rappresentano ora il 21% della domanda globale di oro)", hanno affermato. "I tassi di interesse statunitensi a breve termine più bassi e un lieve rimbalzo del dollaro USA dovrebbero rafforzare i trend rialzisti dei prezzi dei metalli preziosi".
Hanno tuttavia avvertito che "l'ottimismo degli investitori sui guadagni dei metalli preziosi ha raggiunto livelli che storicamente accompagnano bruschi ribassi". "Preferiamo essere pazienti nell'acquistare quando i prezzi scendono", hanno affermato. Gli analisti raccomandano inoltre agli investitori di concentrarsi sulla qualità piuttosto che su asset più speculativi e di diversificare i propri investimenti con materie prime come i metalli preziosi, che hanno registrato performance significativamente superiori agli indici azionari più ampi.
Il Bloomberg Precious Metals Subindex ha guadagnato il 12,1% rispetto alla perdita del 15,8% dell'indice S&P 500 (su base di rendimento totale), con l'aumento delle incertezze tariffarie tra il 19 febbraio 2025 e il 21 aprile 2025. I metalli preziosi potrebbero continuare a fungere da copertura, dato che le incertezze tariffarie persistono. Wells Fargo prevede un lieve calo dei prezzi dell'oro, attestandosi tra i 3.000 e i 3.200 dollari entro la fine dell'anno, dopodiché si aspetta che il metallo giallo salga fino a 3.600 dollari l'oncia entro la fine del 2026.
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Carlo Vallotto
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