Venerdì, 14 ottobre

Parità euro/dollaro: come gestire i tuoi investimenti

Da più di un mese l’euro aleggia intorno alla parità con il dollaro, ai minimi dal 2002. Sullo sfondo inflazione e recessione in Europa, causati dalla corsa senza freni del gas e dalle conseguenze della guerra in Ucraina che colpiscono in particolare la Germania, motore economico e industriale d’Europa.

Ma cosa comporta la parità tra euro e dollaro e a cosa è dovuta?

Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte ha detto: "Occorre guardare il grafico del prezzo del gas per capire la forza del dollaro rispetto all’euro, l’economia preoccupa di più nel Vecchio continente e questo indebolisce l’euro". E secondo gli esperti la debolezza dell’euro è solo agli inizi di un percorso lungo e periglioso. Morgan Stanley ipotizza un euro in area 0,97 dollari in questo trimestre.

Una motivazione si può trovare nelle diverse situazioni di eurozona e USA

La grande maggioranza degli analisti è convinta che la recessione arriverà prima in Europa, per effetto della crisi energetica e delle sue conseguenze, risultando particolarmente severa, e che solo successivamente si verificherà in America, ma con motivazioni differenti. Questo potrebbe causare un cambio radicale della politica monetaria della Banca Centrale Europea, con ripetuti aumenti dei tassi di interesse che al momento mantengono l’euro in una zona di debolezza.

Anche negli Stati Uniti si prevede di dover scontare una recessione, ma questa non è vista come imminente. La principale causa di una eventuale recessione americana è imputata invece al forte aumento dell’inflazione, mai così alto da 40 anni, che porta i prezzi delle materie prime a livelli mai visti.

Nel breve periodo la FED alzerà i tassi di interesse a un livello molto superiore, rispetto a quanto pronosticato (il 21 settembre la FED ha attuato il terzo aumento consecutivo da 0,75% portando il tasso al 3,25%, un livello che non si vedeva dal 2008; si innalza ancora di più la stima di evoluzione dei tassi FED che vedrebbe un ulteriore rialzo dello 0,75% e un successivo dello 0,50% per arrivare a fine anno al 4,50%), rallentando l’inflazione ma anche l’economia USA, facendola cadere in una breve e meno intensa recessione.

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Le conseguenze della parità euro/dollaro

  • Esportazioni più convenienti e semplici. Una moneta debole permette di esportare facilmente i propri prodotti verso un paese con una moneta più forte. Le imprese europee (gli Stati Uniti sono il terzo mercato di destinazione dell’export italiano) sono più competitive negli Stati Uniti, sebbene al netto dell’inflazione, che rischia di indebolire questo punto di forza.
  • Importazioni più costose. Se esportare è conveniente, importare beni da paesi con una moneta forte è decisamente svantaggioso, ad esempio per prodotti hi-tech ed energia provenienti dagli USA (la quotazione del petrolio ad esempio è sempre fatta in dollari)
  • Il settore turistico potrebbe beneficiare della parità euro/dollaro o addirittura di una debolezza dell’euro. Visitare l’Italia sarà per gli americani più conveniente e potrebbe portare ad una ripresa di corposi flussi turistici che garantirebbero qualche boccata d’ossigeno al comparto.
  • Investimenti positivi. Chi ha investito in attività finanziarie denominate in dollari otterrà un impatto positivo. Liquidando l’investimento fatto in passato avrà infatti una rendita maggiorata grazie alla risalita del valore del dollaro. Potrebbe essere interessante iniziare ad investire anche ora negli Stati Uniti: la BCE ha previsto un aumento dei tassi piuttosto contenuto, la FED ha predisposto un aumento molto più corposo, pari ad almeno il 2,5%; si ha quindi un differenziale tra i due tassi di interesse che può raggiungere e superare i due punti percentuali e di conseguenza un investitore europeo sarà interessato a porre la sua liquidità in dollari negli Stati Uniti.

La nostra parola d’ordine e il nostro consiglio più saggio è sempre la diversificazione globale e settoriale, che ci permette di guadagnare qualsiasi cosa succeda, perché potremo guadagnare dai settori, valute e beni che andranno bene a compensazione di settori, valute e beni che andranno male.

Come si comporta l’oro in questa situazione di debolezza dell’euro?

Il prezzo dell’oro nelle ultime settimane di questa concitata estate è sceso ai minimi sotto quota 1.700 dollari per un’oncia. Perché?

La stretta monetaria iniziata da FED e BCE penalizza il metallo giallo, essendo un asset senza cedola.

  • Se l’inflazione dovesse rallentare grazie all’innalzamento dei tassi la forza dell’oro utilizzato per tutelarsi contro l’instabilità dei prezzi potrebbe essere meno sentita.
  • Il dollaro forte rende l’oro troppo caro per gli acquirenti non americani.

Quindi acquistare oro non conviene in questo momento? Le quotazioni rischiano di crollare?

Acquistare oro conviene sempre, per moltissime ragioni, ma due in particolare sono fondamentali oggi. Prima di tutto perché in questa situazione e in questo momento storico l’inflazione può rallentare, ma non fermarsi - come ci confermano quasi tutti gli analisti - , e quindi la protezione del valore d’acquisto sarà necessaria a lungo. In secondo luogo l’oro è e resta uno dei più importanti e potenti diversificatori del portafoglio di investimento.

L’oro è il principe della diversificazione: inizia da qui

Diversificazione, in ambito finanziario significa ampliamento del numero e della tipologia di prodotti disponibili nel proprio portafoglio con l’obiettivo di ridurre il rischio finanziario.

Se uno strumento inserito nel portafoglio di investimento perde di valore si prospettano due scenari:

  1. se hai solo quello nel tuo portafoglio o ne rappresenta la maggiore percentuale rischi di perdere parecchio denaro e il valore del tuo capitale scenderà inesorabilmente
  2. se quello strumento è solo uno degli strumenti inseriti nel portafoglio la perdita che subirai sarà compensata dall’andamento degli altri strumenti se hanno un andamento positivo

L’importante è saper scegliere gli strumenti finanziari giusti su cui investire. Una parte del capitale ad esempio dovrebbe sempre essere investito in asset decorrelati, quindi a basso rischio, che proteggano il capitale dalla tipica volatilità dei mercati. Gli asset a basso rischio per definizione sono i beni rifugio e in particolare l’oro fisico.

Investire in oro fisico rappresenta, infatti, una scelta molto valida, sicura e per questo consigliata a tutti coloro che desiderano diversificare il proprio portafogli e mettere al sicuro i risparmi di una vita nel metallo prezioso.

Le caratteristiche che lo contraddistinguono le conosciamo ormai:

  • Quotazione - Ha una sua quotazione mondiale in vendita e in acquisto
  • Controparte - È decorrelato dai rischi della controparte
  • Possesso - È di tua esclusiva proprietà
  • Stabilità - Accresce il suo valore nel tempo difendendo il capitale dalla svalutazione
  • Liquidità - Lo puoi vendere e acquistare in qualsiasi momento e ovunque. È a tutti gli effetti utilizzabile come denaro contante.

La parità euro/dollaro è un segnale a cui dobbiamo prestare molta attenzione e che ci avverte che è il momento di mettere al riparo il nostro capitale.

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