Martedì, 6 dicembre

La corsa all'oro delle banche centrali: chi, quando, perchè

Gli acquisti di oro da parte di investitori e banche centrali ha battuto ogni record dal 1967. Nel terzo trimestre si sono sfiorate le 400 tonnellate da parte delle banche centrali (circa 20 miliardi di dollari) e le 1.180 tonnellate totali, segnando un +28% rispetto alle 922 dello scorso anno. Chi sta acquistando, perché e cosa dobbiamo aspettarci?

La corsa all’oro delle banche centrali

Il World Gold Council (WGC) ha reso noto le quantità di oro acquistate nel suo ultimo rapporto trimestrale, segnalando anche una riduzione dei fondi negoziati in borsa (ETF), garantiti dall’oro, a causa dell’aumento dei tassi di interesse che ha spinto i rendimenti di altri asset. Il conseguente calo del prezzo dell’oro ha così spinto all’acquisto di oro fisico da parte delle banche centrali e la domanda di gioielli.

Tra i grandi investitori troviamo le banche centrali di Turchia (46,8 tonnellate con un +300%), Uzbekistan, Qatar e India per un totale di circa 90 tonnellate. Resta il mistero su quale banca centrale abbia però acquistato le restanti 300 tonnellate d’oro. È opinione comune che si tratti di banche centrali che notoriamente non comunicano regolarmente gli acquisti, prime tra tutte quella cinese e quella russa.

Non esiste una certezza assoluta che siano questi due paesi ad aver aumentato la loro riserva aurea, visto che c’è una nuova tendenza alla privacy da parte di tutti gli istituti bancari, ma ci sono diversi segnali che portano in quella direzione.

In finanza nulla può essere dato per scontato, soprattutto quando si parla di strategie economiche importanti come quella di accumulare riserve auree al posto, molto spesso, dei dollari.

Basti pensare che un nuovo accumulo di lingotti d’oro da parte della Russia, interrotto ad aprile 2020, è stato annunciato da Mosca a febbraio 2022, poco prima dell’invasione dell’Ucraina. Nonostante divieti e sanzioni è possibile poi che la Russia abbia continuato ad acquistare oro, soprattutto da produttori locali (la Russia è tra i maggiori produttori di oro al mondo) tagliati fuori dai mercati internazionali.

La Cina dal canto suo da mesi acquista importanti quantitativi d’oro dalla Svizzera, forse parte del processo di de-dollarizzazione avviato negli ultimi mesi e conseguenza delle tensioni con gli Stati Uniti. Pare che solo a luglio la Cina abbia importato dalla Svizzera 80 tonnellate di lingotti, il massimo da dicembre 2016, per un totale sul trimestre di 162 tonnellate

Perché le banche centrali stanno acquistando così tanto oro?

Le riserve auree sono un metodo di accantonamento molto utilizzato, non solo dagli investitori privati, ma anche e soprattutto dalle banche centrali dei vari paesi. Ma cosa spinge gli istituti centrali ad aumentare oggi le loro scorte?

  • L’oro è da sempre il bene rifugio più sicuro al mondo, tanto da essere stato ufficialmente dichiarato, nella sua forma fisica, asset a rischio ZERO e per questo chi ha capitali da difendere sul lungo periodo sa di dover acquistare oro.
  • il suo valore può essere utilizzato con estrema facilità, ad esempio come garanzia per prestiti tra gli stati o come bene di scambio.
  • L’oro è tipicamente utilizzato come ancora di salvezza quando il dollaro perde valore. Nouriel Roubini in un’intervista a Bloomberg ha ipotizzato che nei prossimi mesi e anni il dollaro subirà un vero e proprio tracollo, consigliando di acquistare oro a protezione dei capitali. Questo vale anche per le banche centrali.
  • Le banche centrali hanno anche approfittato del calo dei prezzi dell’oro (in $/oz) che è arrivato a toccare il 10%.
  • Alcune banche centrali, come abbiamo visto ad esempio nel caso della Russia e della Cina, acquistano oro nell’ottica di un’azione di de-dollarizzazione delle loro economie.

Le banche centrali agiscono con l’obiettivo di far quadrare i conti e sanno che la cosa più importante è riuscire a mantenere al sicuro il valore del capitale. Perché non dovrebbe valere anche per i comuni mortali?

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