La corsa all’oro delle Banche centrali asiatiche

Secondo gli ultimi dati, le banche centrali, soprattutto in Asia, stanno accumulando oro a livelli molto elevati. Vediamo le motivazioni

Se le Banche Centrali comprano, vuol dire che qualche cosa bolle in pentola. Lo diceva sempre un mio stimatissimo amico. Ed in effetti parrebbe che sia proprio così. Secondo il World Gold Council, le banche centrali hanno continuato ad accumulare oro a un ritmo impressionante, con acquisti che hanno superato le 1.000 tonnellate per il terzo anno consecutivo, raggiungendo le 1.044,6 tonnellate nel 2024. Tra i principali acquirenti c'era la Polonia, che ha acquisito 89,54 tonnellate, seguita dall'India con 72,60 tonnellate e dalla Cina con 44,17 tonnellate.

L'India in particolare, ha accumulato grandi quantità di oro negli ultimi tre anni, con le sue riserve auree aumentate da 754 tonnellate nel 2021 a 876 tonnellate nel 2024, un'aggiunta di 122 tonnellate. Attualmente, l'oro rappresenta l'11,35% delle riserve valutarie totali detenute dalla RBI.

La Cina, il più grande produttore di oro al mondo, è anche il più grande importatore di oro. Negli ultimi tre anni, ha accumulato 331 tonnellate, portando le sue riserve auree totali a 2.279 tonnellate alla fine del 2024. Tuttavia, l'oro costituisce solo il 5,53% delle riserve totali della Cina, poiché la maggior parte degli asset è ancora in dollari USA. Infatti la Cina è il secondo maggiore detentore straniero di debito statunitense.

Nel frattempo, anche altre importanti banche centrali hanno accumulato grandi quantità di oro negli ultimi anni, spinte dal timore che gli Stati Uniti possano sequestrare e congelare i loro asset denominati in dollari.

Questa paura si è intensificata dopo che gli Stati Uniti hanno congelato 600 miliardi di dollari di riserve russe in dollari in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Questa mossa ha suscitato preoccupazioni, in particolare tra i mercati emergenti e la Cina, che temevano che azioni simili potessero essere intraprese contro di loro. Di conseguenza, hanno accumulato oro in modo aggressivo.

Come vi ho detto in precedenti articoli, di recente, l'amministrazione Trump ha imposto una tariffa del 10% sui beni cinesi, portando la Cina a controbattere con tariffe su varie importazioni dagli Stati Uniti. Sono del parere che gli acquisti aggressivi di oro da parte della Cina continueranno quest'anno. E mentre le tensioni tra le due superpotenze globali aumentano, i prezzi dell'oro potrebbero essere spinti potenzialmente ancora più in alto.

Inoltre, l'aumento delle riserve auree è anche sostenuto dal concetto di rendere più forti le valute locali. Le economie hanno compreso l'importanza di una valuta forte e i colpi inflazionistici che affrontano a causa del predominio del dollaro.

Alla domanda da parte delle banche Centrali si affianca la domanda da parte del settore gioielleria che contribuisce a mantenere sostenuto il prezzo dell’oro.

Secondo gli ultimi report del World Gold Council (WGC), ad oggi circa 212.000 tonnellate di oro sono state estratte e quasi il 50% trasformate in gioielli. India e Cina hanno sono i maggiori mercati dove si acquistano gioielli, e dove i consumatori considerano l'oro sia un bene tradizionale che un investimento.

Anche se a causa dei prezzi elevati si è notato un rallentamento, negli ultimi mesi la domanda di oro rimane molto robusta a livello globale. Si è trattato comunque di un calo marginale nonostante un forte aumento dei prezzi dell'oro, che hanno raggiunto 40 massimi record.

 

Carlo Vallotto

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