Giovedì, 13 maggio

Il paradosso del calabrone: L’Italia è pronta a riprendere il volo?

Esiste una leggenda metropolitana secondo cui il calabrone, secondo le leggi della fisica, sarebbe troppo tozzo e pesante per riuscire a volare con delle ali tanto piccole; eppure riesce a farlo ugualmente. Che sia vero o no, questo paradosso si sposa perfettamente con la situazione dell’Italia del dopo pandemia: un paese in difficoltà, un paese colpito più duramente, un paese che parte svantaggiato. Eppure un paese che inizia a dare tutti i segnali di ripresa. Anche l’Italia può tornare a volare grazie al PNRR.

Per questo per il nostro intervento dell’Orovilla Talk del 7 maggio abbiamo scelto questo titolo. E abbiamo voluto sviscerare e raccontare il PNRR per capire cosa ci aspetta e in che modo usciremo dalla crisi.

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Cos’è il PNRR e come verranno utilizzati gli aiuti dell’UE

Il PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) è un programma di investimenti che l’Italia e gli altri stati dell’Unione europea devono consegnare obbligatoriamente alla Commissione Ue per accedere alla risorse del Recovery fund. Il Piano si inserisce all’interno del programma Next generation Eu, il pacchetto da 750 miliardi di euro stanziati dall’Unione europea, da dividere tra i diversi Stati membri, anche sulla base dell’incidenza che la Covid-19 ha avuto su ciascuna economia interna.

L’Italia ha consegnato il suo piano il 29 aprile ed è in attesa dell’approvazione (non così scontata visto che alcuni paesi non hanno ancora dato il proprio assenso) da parte della Commissione e del Consiglio Europeo.  La prima tranche dei fondi potrebbe arrivare tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.

Il documento di 300 pagine presentato dal governo Draghi contiene un dettagliato resoconto delle riforme che l’Italia intende avviare nei prossimi 5 anni per risollevare l’economia.

Nel PNRR sono state delineate 6 missioni cardine da cui prendono vita i progetti di sviluppo. All’interno di queste 6 missioni c’è lo spazio per riforme strutturali dell’apparato pubblico e per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Le 6 Missioni

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (50,07 mld) - Banda ultralarga, digitalizzazione PA, turismo e cultura
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica (69,96 mld) - Fonti rinnovabili, efficienza energetica edifici, dissesto idrogeologico
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,46 mld) - Trasporti ferroviari alta velocità, modernizzare reti regionali, sportello unico doganale
  4. Istruzione e ricerca (33,81 mld) - Risanamento edifici scolastici, formazione professionale, ricerca e riforma dottorato e corsi di laurea
  5. Inclusione e coesione (29,62 mld) - Imprenditorialità femminile, politiche del lavoro, sviluppo centri per l’impiego
  6. Salute (20,22 mld) - Assistenza domiciliare e telemedicina, aggiornamento attrezzature per diagnosi e cure

Riforme

  • Riforme strutturali
    • PA – accesso (concorsi e assunzioni) – Buona amministrazione (semplificazioni) – Competenze (carriere e formazione)
    • Giustizia – Digitalizzazione – riorganizzazione – revisione procedurale e quadro normativo
  • Riforme abilitanti
    • Semplificazione concessioni permessi e autorizzazioni
    • Revisione codice appalti
  • Riforme settoriali
    • Regole produzioni rinnovabili
    • Contratto FS
  • Mezzogiorno (Quota finanziamenti destinati al sud: 82 mld, circa il 40%)
    • Connessioni e collegamenti
    • Attrattività degli investimenti
    • Servizi sociali
    • Sostenibilità

Come verrà attuato il PNRR e quali miglioramenti porterà nel breve/medio periodo?

L’attuazione dei progetti e delle riforme sono responsabilità diretta delle strutture operative coinvolte per realizzazione dei progetti nei tempi previsti e gestione corretta ed efficace: Ministeri e amministrazioni locali

Il monitoraggio, la rendicontazione e la verifica della trasparenza che consentono un pieno controllo del progresso dei progetti saranno in capo al  Ministero dell’Economia e delle Finanze, che sarà anche punto di contatto unico con UE

Cosa ci dobbiamo aspettare dal PNRR?

La situazione dell’Italia è molto delicata, ma i fondi messi a disposizione dall’UE, sia in termini di finanziamenti a fondo perduto che in termini di prestiti, permetteranno:

  • Ripresa più robusta (+4,4% nel 2021 e +4,2% nel 2022 secondo le ultime stime UE)
  • Mantenimento della fase negli anni
  • Incremento della produttività (innovazione, digitalizzazione e investimenti sul capitale umano)
  • Nel 2026 il PIL potrebbe arrivare a +3,6%
  • Occupazione +3,2% nel triennio 2024/2026

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È il momento della protezione o della messa in sicurezza con l’oro fisico?

Come ben sapete Orovilla ha una posizione ben chiara per quello che riguarda la protezione del patrimonio, soprattutto in un momento finanziario che agevola una buona propensione al rischio, perché i mercati sono positivi e la ripresa economica è ben evidente.

L’oro fisico e finanziario nel portafoglio di investimenti è un fattore di equilibrio prezioso: più il portafoglio è esposto, più è necessario acquistare oro per diminuire il rischio attraverso il fattore di diversificazione più sicuro.

In questo periodo storico però, ci sentiamo di dover andare oltre la protezione del capitale: è un momento in cui è necessario mettere al sicuro il proprio patrimonio da minacce diverse (bolle finanziarie, inflazione, nuovi equilibri economici a livello mondiale, prelievi forzosi sul conto corrente, nuove tasse,…).

Perché sia al sicuro deve:

  • Essere nelle mie mani e sotto il mio controllo
  • Deve ridurre al minimo il rischio di controparte
  • Deve essere facile da custodire e da trasmettere
  • Deve avere un valore riconosciuto
  • Deve rappresentare una liquidità immediata

Queste sono tutte caratteristiche che l’oro fisico ha. Quindi la ripresa è molto più di una possibilità: è un progetto concreto e realizzabile. Ma nessuno sa cosa accadrà davvero nei prossimi anni.

Confida nel futuro, ma fai di tutto per metterti al sicuro.

Come acquistare oro fisico?

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