Educazione finanziaria: Investimenti e risparmio sono un argomento adatto ai bambini?

Spiegare la finanza ai bambini… è davvero necessario? Parlare di denaro con i più piccoli a volte fa sentire a disagio, come se fosse un discorso che non si conviene. Eppure i bambini sono in grado di apprendere anche concetti molto difficili se spiegati bene ed è fondamentale per il loro futuro imparare a ragionare sul risparmio, anche in modo divertente. Soprattutto educarli all’uso del denaro fin dalla tenera età li prepara al mondo e li rende cittadini più consapevoli
Perché pensiamo che parlare di denaro ai bambini sia… scomodo?
C’è una scena che mi torna in mente quando penso di trattare l’argomento finanziario con i bambini. Nel film Mary Poppins, quando il padre vuole insegnare ai suoi figli il valore del denaro e del risparmio, li porta con sé nella banca in cui lavora, tra vecchi tremolanti e uomini baffuti e impettiti, pieni di timori e di numeri in testa. Il suo intento è buono, vuole che i bambini mettano i propri risparmi nelle mani della banca per farli fruttare. Ma i suoi figli non ci pensano nemmeno e scappano via mettendo a soqquadro la sala riunioni e portano le loro monetine ad una donna che dà da mangiare ai piccioni in una strada nebbiosa e scura vicino all’edificio.
Qui c’è tutto il retaggio che portiamo con noi e che fa del denaro un argomento così delicato: vecchi bancari avidi e limitati, genitori rigidi più attenti alle forme che alla sostanza, bambini innocenti che non ne vogliono sapere e che vogliono solo ridere e scherzare, una società reale grigia basata sul denaro e una realtà altra, più genuina e innocente, colorata, fatta di risate e canzoni, in cui il denaro non c’è.
Eppure la finanza è parte del quotidiano e il denaro non è il male assoluto. Non è un caso che l’educazione finanziaria sia una questione spinosa anche tra i giovani e gli adulti del nostro paese: la metà degli italiani non conosce i concetti base della finanza e questo ci pone tra gli ultimi tra i paesi che investono.
Si può migliorare la situazione educando i bambini alla gestione consapevole del denaro? Secondo Bankitalia, gli istituti scolastici dovrebbero prevedere un’educazione finanziaria di base per i bambini fin dalla scuola primaria, per arrivare a temi più complessi dalla scuola secondaria in poi.
Come parlare di soldi e di risparmio ai bambini?
I bambini, si sa, non hanno una concezione del futuro come l’abbiamo noi adulti. Non possono, per un naturale e fisiologico sviluppo del cervello, ragionare sul medio-lungo periodo. Ma possiamo comunque avvicinarli all’argomento.
Proviamo a fare ai nostri figli queste domande:
- Cosa sono i soldi?
- Come funziona il bancomat? Scommettiamo che non sanno che i soldi che escono dal bancomat escono anche dalle vostre tasche?
- Cos’è e perché esiste il conto corrente?
- Quanto guadagnamo noi genitori con il nostro lavoro?
- Cosa bisogna fare per risparmiare?
- …
Impareremo molto dalle loro risposte. Anche quanto sia davvero precisa la nostra conoscenza dell’argomento. Conosci davvero una materia se riesci a farla comprendere ad un bambino
Quali sono i concetti base della finanza da affrontare con i più piccoli?
Cos’è il denaro? Un mezzo di scambio.
Se vuoi un giocattolo devi dare in cambio del denaro. Per avere quel denaro gli adulti danno in cambio del lavoro. Il denaro è un mezzo di scambio che va guadagnato, come può fare il bambino aiutando in casa per avere una paghetta e comprare quello che desidera. Un piccolo compenso settimanale abitua anche i più piccoli, con piccole cifre, a gestire il denaro (o a spenderlo) associandolo alla remunerazione. Inoltre aiuta a comprendere che solo quanto viene guadagnato può essere speso, e non di più.
Cos’è il risparmio? È il modo per avere più denaro a disposizione quando serve o per acquistare qualcosa a cui teniamo molto
In questo caso si fa un passo avanti importante e non sempre scontato, perché implica un ragionamento che va oltre il qui e ora. Ci sono bambini che riescono a comprendere e introiettare il concetto di risparmio molto presto, altri che ne comprendono il senso, ma non riescono a metterlo in pratica che dopo l’adolescenza. In questo caso entrano in gioco motivazione e carattere del bambino. Aiutarli a risparmiare le piccole cifre ponendo un obiettivo prezioso, sostenerli nella resistenza alle tentazioni, li aiuta a comprendere la soddisfazione e la gestione di un piano di accumulo anche di breve periodo. In questo modo imparano a fare micro-bilanci, a rinunciare al superfluo per uno scopo più grande.
Cos’è il prestito? Cos’è un mutuo? Quando chiediamo aiuto se i soldi non ci sono.
Il concetto di prestito in realtà è davvero facile da comprendere per i bambini. Tutti i giorni prestano o prendono in prestito qualcosa da un amico o un fratello e sanno perfettamente che un prestito implica una restituzione. Quando si chiede in prestito del denaro non è molto diverso: si sta chiedendo aiuto a chi ha i soldi da prestare, si utilizza quel denaro e poi è necessario restituirlo con un prezzo ulteriore, il tasso di interesse. Può essere interessante attivare questo meccanismo anche in casa.
Successivamente più i ragazzi crescono più è importante che imparino a gestire il denaro in modo responsabile: ogni scelta economica può produrre benefici, ma anche costi e rischi. È qui che entrano in gioco concetti finanziari più complessi, che chiamano in causa anche una certa propensione al rischio, la prudenza e le scelte responsabili. Il rischio fa parte del gioco ed è una parte della vita che possiamo accettare o da cui possiamo proteggerci con un’assicurazione o investendo in beni durevoli o beni rifugio che non perdono valore con il trascorrere del tempo, che anzi spesso ne guadagnano senza che noi facciamo nulla.
È solo attraverso una cultura finanziaria solida che i nostri ragazzi saranno in grado di gestire gli imprevisti finanziari con cui noi ci troviamo ogni giorno ad avere a che fare, senza muoversi su un terreno sconosciuto, su cui può essere facile scivolare.
Perché aprire un conto in oro fisico ad un bambino?
Aprire un conto Orovilla Time Capsule per un bambino spesso non è una decisione condivisa con lui/lei. È ovviamente un gesto calato dall’alto dall’adulto. Ma è possibile, anzi auspicabile, coinvolgere anche i bimbi in questa forma preziosa di risparmio.
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Simile ad un libretto di risparmio, ne ha tutti i vantaggi, ma non ne condivide gli svantaggi. Con un piccolo accantonamento periodico negli anni è possibile creare un gruzzolo sempre più grande. Vederlo crescere insieme, guardarne crescere il valore, insegna ai bambini l’importanza di avere del denaro proprio a disposizione. E un giorno sarà un fondo a cui poter attingere per costruire il proprio futuro, per il viaggio della vita, per iniziare l’acquisto della prima casa,…
Perché mettere al sicuro i risparmi dei bambini con l’oro fisico?
L’oro fisico supera crisi economiche, non perde il suo potere d’acquisto come fa invece il denaro, è sempre liquidabile in ogni momento, appartiene fisicamente a chi lo acquista: è il bene rifugio per eccellenza che supera le tempeste negli anni quasi senza battere ciglio. E poi è sempre fonte di meraviglia, agli occhi dei bambini, scatena immagini di forzieri, gioielli e avventure.
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Se non bastassero queste motivazioni, ne abbiamo 4 che fanno parte del futuro dei nostri figli:
- L’età media è sempre più alta, arriveranno probabilmente oltre i 90 anni, chissà. Ma invecchiare costa e lavorare è impossibile dopo una certa età. Devono poter invecchiare con tranquillità
- Il debito pubblico è sempre più alto, soprattutto dopo la pandemia, e saranno le prossime generazione a doverlo pagare. Come fare e contemporaneamente rinunciare a parte del welfare state?
- L’inflazione è un pericolo oggettivo oggi. Trovare un buon lavoro e mettere da parte per il futuro potrebbe non bastare: in quel caso avere un gruzzolo in oro copre le spalle
- Le tasse aumentano. Sempre. Si è mai vista l’IVA calare? Acquistare oro fisico mette al riparo i risparmi anche dall’IVA
Nessuna paura di educare i piccoli all’avidità: stiamo crescendo una generazione che dovrà cavarsela senza molti dei sostegni che hanno avuto le generazioni passate.
Non solo. Ogni economia avanzata ha bisogno di cittadini finanziariamente consapevoli e responsabili, che siano in grado di assumere decisioni finanziarie per il futuro. Una cultura finanziaria carente rappresenta un costo per i cittadini e per il paese e mette a rischio persone, famiglie, aziende con ripercussioni sulla stabilità finanziaria di tutti.
Solo attraverso una diffusa educazione finanziaria riusciremo a difenderci dagli effetti di una crisi economica e di ridurre le disuguaglianze economiche e sociali. Per i cittadini del futuro.
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