Timbuctu: la «Città d’oro»

Timbuctu è una località mitica, così come lo è il nome del suo imperatore, Mansa Musa. Venne fondata dai Tuareg verso la fine del XII sec. e divenne un importantissimo snodo commerciale perché vi si incontravano le piste carovaniere del Sahara e il fiume Niger.

Ancora nel 1630 il cronista Abderhaman Sadi la definiva «Città squisita, pura, deliziosa, illustre. Città benedetta, prosperosa, animata». Timbuctu era una città «benedetta» perché vi erano almeno 180 scuole coraniche che ospitavano ben 25.000 studenti e che per questo la resero famosa in tutto il mondo arabo.

L’inestimabile ricchezza di Timbuctu erano a quel tempo e sono ancora oggi i libri: decine di migliaia di testi, risalenti anche al XIII sec., custoditi dagli abitanti nelle loro case. Solo nel «Centro di Documentazione Ahmed Baba» ne sono ancora conservati oltre 15000.

Nel 1591 il re del Marocco Ahmed el-Mansour (“il Vittorioso”) si impossessò del paese e per l’impero del Mali iniziò il declino, tanto che nel 1828 René Caillé, il primo europeo a lasciare una descrizione della città, la definisce «triste, dove non si sente mai il canto degli uccelli».

Nonostante ciò Timbuctu è stata nominata «Patrimonio dell’Umanità» dell’Unesco nel 1988.

Ma perché nacque la leggenda di Timbuctu «Città d’oro»?

La sua fama è legata all’imperatore Mansa Musa. Nel 1324 l’imperatore intraprese il suo pellegrinaggio alla Mecca e partì con una carovana con al seguito 8000 persone e centinaia di dromedari che trasportavano 2 tonnellate d’oro! Si dice che ne distribuì talmente tanto che in Egitto provocò un’inflazione che durò 12 anni!

Da dove proveniva tutto quell’oro? Pare che Mansa Musa stesso avesse diffuso voci secondo le quali l'oro cresceva come una pianta nel suo regno!

Invece l’oro proveniva dalle miniere vicino a Djenne, dove ancora oggi centinaia di persone scavano gallerie nella speranza di trovarne qualche residuo. Da qui veniva trasportato più a nord, a Koufara, dove, si racconta, veniva lavorato negli oltre 1400 laboratori orafi dall’etnia Numu ed infine giungeva a Timbuctu.
La maggior parte del metallo veniva scambiato con il sale che all’epoca aveva lo stesso valore dell’oro.

Una rivista americana ha pensato bene di calcolare quali siano stati gli uomini più ricchi del mondo nell’ultimo millennio: ebbene Mansa Musa si piazza al primo posto con un patrimonio stimato attorno ai 400 miliardi di dollari attuali (per la cronaca: seconda sarebbe la famiglia Rothschild con 350 miliardi e terzo J. Rockfeller con 340)!

Naturalmente queste stime sono da prendere con le pinze perché è difficile confrontare significativamente la ricchezza di personaggi storici, ma può rendere almeno l’idea del perché Timbuctu, all’epoca dell’imperatore Mansa Musa, fosse chiamata la «Città d’oro».

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