Venerdì, 23 settembre

Finanza sostenibile in tempo di crisi: vale ancora la pena?

L’atteggiamento degli investitori verso la sostenibilità in campo finanziario è cambiato. D’altra parte mai come in questa torrida estate abbiamo toccato con mano gli effetti del cambiamento climatico e la sostenibilità è diventata un aspetto che deve necessariamente entrare a far parte delle nostre vite. Anche quando investiamo il nostro denaro.

È quanto sta avvenendo secondo la ricerca realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile con BVA Doxa in collaborazione con Etica Sgr. L’indagine sui risparmiatori italiani esamina se e come sono mutate le attitudini di risparmio e investimento dall’inizio della pandemia alla seconda metà del 2021, analizzando anche il ruolo della finanza sostenibile nella ripresa economica.

Finanza sostenibile in tempo di crisi: i risultati della ricerca

Se poco meno di 1 italiano su 2 non ha modificato la quota dei propri risparmi e investimenti dal 2020, 1 su 4 l’ha incrementata e i restanti hanno dovuto attingere ai risparmi e agli investimenti per far fronte alle spese fisse o alle necessità di ogni giorno.

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Il momento storico estremamente incerto ha portato la quota di coloro che hanno preferito investimenti a basso rischio dal 55% al 66% e 7 italiani su 10 dichiarano di avvalersi del supporto di un consulente nelle scelte finanziarie (solitamente il consulente della propria banca). Prudenza e consulenza sono quindi le parole d’ordine in un contesto volatile e poco chiaro. Questo può essere uno dei motivi per cui sono aumentati di ben 7 punti percentuali gli investimenti con un orizzonte temporali di breve periodo mentre quelli di medio periodo sono diminuiti di 8 punti e quelli di lungo periodo sono aumentati solo di 1 punto, attestandosi al 20%.

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Come era lecito aspettarsi, quantomeno prima della guerra in Ucraina, i cui effetti potremo vedere e rilevare solo tra qualche mese, gli investimenti ritenuti più interessanti riguardano i settori farmaceutico (65%), sanitario (63%), tecnologico (56%) ed energetico (35%) e mobilità elettrica (28%).

Esiste però una differenza rilevata nella ricerca che dimostra una maggiore conoscenza delle proprie attività finanziarie da parte di chi preferisce investimenti sostenibili e responsabili (SRI).

 


Approfondimento
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Se infatti in generale il 30% dei risparmiatori dichiara di non conoscere nel dettaglio le proprie attività finanziarie e solo il 53% ritiene di informarsi regolarmente sull’andamento dell’economia e dei mercati, il quadro appare sensibilmente diverso per gli investitori consapevoli: la percentuale di coloro che si informano regolarmente sale al 77% e la quota di chi non conosce le proprie attività finanziarie diminuisce di 17 punti percentuali (attestandosi al 13%). Si rileva anche un maggior ricorso alla figura del consulente da parte dei sottoscrittori di prodotti SRI: 87% versus 71% del campione complessivo, segno di una sana consapevolezza delle criticità e complessità del mercato finanziario

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La sostenibilità è diventata un argomento sempre più interessante (e remunerativo). Infatti sono aumentati del 20% coloro che hanno sentito parlare di investimenti sostenibili, sebbene non li conoscano in modo approfondito o non ne comprendano redditività e rischiosità.

Da quando è iniziata la pandemia, il 35% dei sottoscrittori di prodotti SRI ha incrementato la quota di investimenti sostenibili e il 57% pensa di farlo in futuro. In effetti, chi già investe in questa tipologia di prodotti dichiara di averne constatato la validità sul piano delle performance.

L’85% degli investitori consapevoli e sostenibili concorda sull’importanza di tener conto, nelle scelte finanziarie, del rischio crescente di emergenze ambientali o sanitarie e 4 su 5 concorda sull’importanza delle tematiche ambientali sociali e di governance (ESG) nella mitigazione dei rischi di natura esogena (per esempio, pandemie e crisi climatiche).

Infine, 7 intervistati su 10 ritengono che alcuni settori produttivi dovrebbero prestare maggiore attenzione alla sostenibilità: primi fra tutti quello energetico (66% delle citazioni) e quello agroalimentare (64%). In ogni caso, per il 48% degli intervistati aumenterà l’attenzione nei confronti della sostenibilità, per effetto della pandemia.

L’oro etico come differenziatore sostenibile del tuo portafoglio

Diversificare è la strategia alla base di ogni buon investimento: selezionare e ampliare il numero e la tipologia di prodotti disponibili ha l’obiettivo di ridurre il rischio.

Se uno strumento inserito nel portafoglio di investimento perde di valore si prospettano due scenari:

  • se hai solo quello nel tuo portafoglio o ne rappresenta la maggiore percentuale rischi di perdere parecchio denaro e il valore del tuo capitale scenderà inesorabilmente
  • se quello strumento è solo uno degli strumenti inseriti nel portafoglio la perdita che subirai sarà compensata dall’andamento degli altri strumenti se hanno un andamento positivo

Diversificare significa anche saper scegliere. Come ha dichiarato Warren Buffet, “un’ampissima diversificazione serve solo agli investitori che non hanno idea di ciò che stanno facendo”.

Come ben sappiamo inoltre una parte del capitale dovrebbe sempre essere investito in asset decorrelati, a basso rischio, che proteggano il capitale dalla tipica volatilità dei mercati. Gli asset a basso rischio per definizione sono i beni rifugio e in particolare l’oro fisico, che è stato recentemente dichiarato asset a rischio zero.

Investire in oro può inoltre essere un’attività finanziaria sostenibile quando si parla di oro etico. Con Oro Etico si intende una tipologia di oro che viene estratta e lavorata in armonia con l’ecosistema circostante e in collaborazione con le comunità coinvolte.

Il rispetto dell’ambiente è una necessità del genere umano per sopravvivere, il rispetto dei lavoratori e delle comunità un obbligo morale senza compromessi. Per questo Orovilla, prima nel settore, offre la possibilità a risparmiatori e investitori, privati e aziende, di acquistare lingotti in oro etico.

I lingotti in oro etico esclusivi a marchio Mario Villa sono disponibili in diversi pesi e dimensioni, a partire da 10 grammi. Acquistare lingotti di pezzature maggiori ha l’innegabile vantaggio di diminuire il costo di fusione e lavorazione dell’oro. È d’altra parte importante possedere anche lingotti di piccole pezzature, che sono più velocemente vendibili. Per questo e per una fisiologica inferiore disponibilità di oro etico rispetto al normale oro, abbiamo deciso di proporre i nostri esclusivi lingotti in soli 3 formati di pezzature medie.

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Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci! I nostri consulenti sono sempre a vostra disposizione via e-mail (orovilla@orovilla.com) oppure telefonicamente al numero 02-8853.

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